Coronavirus, virologo Tarro: "Mare elemento climatico eccezionale come antivirale"

Sabato 18 Aprile 2020 11:30 di Redazione WebOggi.it

In un'intervista rilasciata a LaC News24, il noto virologo di fama mondiale Giulio Tarro è tornato a parlare dell'emergenza Covid-19.

Il professore, partendo dagli ultimi dati relativi al calo del numero dei contagi nonostante l'aumento dei tamponi, oltre che dell'aumento di guariti e dimessi, ha sottolineato come al centro-sud le misure adottate stanno funzionando, evidenziando che si tratta quasi sicuramente di una situazione favorita dal clima e dalla mancanza di focolai importanti come in Lombardia.

Riguardo la necessità che il vaccino sia reso obbligatorio, come sostiene il viceministro della Salute Sileri, Tarro ha detto che intanto il vaccino non è pronto e poi in ogni caso non potrebbe essere reso obbligatorio senza i necessari controlli di sicurezza. "L’Oms ha parlato di 18 mesi, quindi si potrebbero accorciare i tempi ma si arriverà sempre ad almeno un anno, è impensabile sostenere una tale situazione per tutto questo tempo. Finchè sarà pronto saremo tutti morti di fame perché l’economia sarà sotto terra. Se ci sarà un vaccino valido si utilizzerà" ha aggiunto.

Piuttosto, il professore ha sostenuto che, in attesa del vaccino, si potrebbe utilizzare il plasma dei guariti per curare i soggetti perfino intubati, con il risultato di poter far scomparire il virus addirittura in 48 ore. "È una cosa normalissima che sappiamo da sempre: gli anticorpi risolvono la situazione, non il vaccino. Gli anticorpi sarebbero formati dal vaccino, ma in questo caso ce li abbiamo già grazie ai soggetti guariti. È una terapia che ha il costo di una trasfusione di sangue, che non costa niente".

Circa i fattori che hanno determinato un'enorme diffusione del contagio nelle regioni del Nord, in particolare in Lombardia, Tarro ha spiegato che la Pianura Padana, come del resto Wuhan, è sicuramente una delle zone con il più alto livello di inquinamento atmosferico.

Riguardo infine la possibilità di una riduzione dei limiti imposti dalle normative vigenti, il professore ha sostenuto che la situazione calabrese fa ben sperare per il prossimo futuro, già a partire dalla stagione estiva, sottolineando che il sole, l'aria aperta e il mare sono sicuramente gli ambienti migliori per debellare il virus, anzi il mare costituisce "un elemento climatico eccezionale come antivirale".


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