Catanzaro- Intimidazione alla giornalista Amoroso, la vera notizia.

Mercoledì 20 Febbraio 2019 12:09 di Redazione WebOggi.it

La Procura in questi giorni fa luce su una vicenda avvenuta tra il 30 e il 31 Gennaio del 2014 quando, notte tempo, la macchina in uso a Sabrina Amoroso, giornalista della Gazzetta del Sud, fu data alle fiamme e venne completamente distrutta assieme alle tre auto parcheggiate accanto.

I carabinieri della Compagnia di Soverato, chiudono un'indagine fatta di testimonianze e filmati su cui la Procura di Catanzaro si basa, arrivando all'iscrizione nel registro degli indagati di quattro persone.

Nella ricostruzione della Procura, ci sarebbe una ritorsione ai danni della donna per un articolo a sua firma sull'operazione "Luxury", incentrata su un giro di violenza e rapine ai danni di alcune prostitute delle zone di Montepaone, Gasperina e Montauro.

Questi i fatti (fonte, Gazzetta del Sud), un'indagine iniziata nel 2014 che trova soluzione, pare, dopo cinque anni dalla notte in cui la Fiat Punto di Sabrina rischiò di diventare un rogo fatale, vista anche la presenza di tubature di gas sulla vicina parete.

Trascritta nei punti focali, la notizia principale, per noi , non è questa.  Per quanto lieti che la giustizia stia facendo il suo corso e sempre garanti di tutti i gradi di giudizio previsti, il punto di questa assurda vicenda è la motivazione presunta alla base della ritorsione.

Ed è di questo che bisognerebbe parlare, del perchè una giornalista debba, secondo questa bella prassi chiamata intimidazione, "subire" le conseguenze di un articolo che ha avuto l'ardire di firmare. Una  firma che avrebbe indispettito chi, quei nomi sul giornale, non li può proprio sopportare. Un' onta da lavare con la benzina, di notte, mentre il mondo che si guadagna da vivere senza fiamme dorme.

Perchè di questo si tratta, incendiare una macchina costa più coraggio di impugnare la "penna"? E' un paese strano il nostro, che ha bisogno di una forza fatta di paura e che ha bisogno di privare dei diritti per imporre i propri.

Storia vecchia quella dei giornalisti che non piacciono, come quella di giornalisti venduti, incompetenti, cialtroni. Si, gli incopententi siedono ovunque, i cialtroni pure. Ma pure la gente onesta, e tocca crederci per avere una speranza di cambiamento. E bisogna abbracciare i fondamenti, piuttosto che tacere alle vie traverse a cui ci stiamo abituando. Fodamenti come quello che, fino a prova contraria, il diritto di cronaca è un dovere. E' un diritto esercitarlo e farne replica. Un dovere tutelarlo più che minacciarlo. Sabrina Amoroso lo ha vestito riferendo semplicemente un fatto di cronaca. Un fatto supportato da incartamenti e indagini ufficiali, passati attraverso di lei affinchè li conoscessimo anche noi. Ci voglioni distratti, arresi, disinformati, omertosi. Ma no, la notizia non è la macchina a fuoco, la notizia è che noi abbiamo diritto all'informazione, soprattutto in questo caso. Che quella macchina distrutta non intimorisce una giornalista, ma vuole dirci non possiamo sapere. Che va bene parlare di buche e condotti saltati, del meteo e di cucina, ma i panni sporchi del reato si lavano in silenzio. E soprattutto il diritto di lavorare dignitosamente si paga di notte.

Niente di personale, niente di imperdonabile, lei ha pagato per fare il suo lavoro e per esprimere un NOSTRO diritto. Non ci sono eroi quì, sia ben chiaro. C'è però una persona per bene che ha scelto un lavoro difficile, che lo vuole fare nella sua terra e che deve svegliarsi col fumo negli occhi e un conto salato da pagare.

Noi non siamo d'accordo, e speriamo che in molti non lo siano. Che non ci si abitui mai a leggere di ritorsioni, verso chiunque. Perchè l'abitudine non ci fa indignare, e deve farci indignare ancora che non si possa dormire tranquilli in casa propria. Deve scandalizzarci sempre il tentativo di prevaricare sulla libertà con un accendino, o con qualsiasi altro mezzo. 

Quindi, questa solidarietà alla collega e alla donna non ha firma, solo perchè, oltre a quella della nostra redazione intera, siamo sicuri di esprimere quella di molte,moltissime persone che non ci stanno e che lo dicono.

Il ladro vien di notte per rubare, mentre l'onesto è di giorno che deve faticare. 

 

 

 


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